I cifrari di Mazzini

CIFRARI DI MAZZINI

L’adozione dei cifrari da parte di Mazzini era dovuta alle esigenze dell’azione rivoluzionaria quale garanzia di segretezza dei messaggi, in sostituzione degli inchiostri simpatici la cui composizione e i reagenti erano ben noti alle polizie.
Il primo cifrario ritrovato è del 1833, ed è costituito da una serie di numeri, a ciascuno dei quali corrisponde un nome: venne impiegato largamente, variandone l’elenco ed aggiungendo ai nomi di persona tutte quelle parole usate con maggior frequenza per le comunicazioni segrete. Un simile cifrario venne impiegato per qualche anno nella corrispondenza con Nicola Fabrizj. È costituito dalla serie dei primi cento numeri, a ciascuno dei quali corrisponde una lettera dell’alfabeto. Le lettere sono disposte alla rinfusa e si ripetono più volte (omofoni)1 in modo da renderle il più possibile equiprobabili e disguidare il decrittatore. Questo cifrario fu abbandonato e sostituito (1834) da altri.

Fonte: I cifrari di Giuseppe Mazzini, di Filippo Sinagra, Fondazione Bergamo nella Storia http://fondazione.bergamoestoria.it/contributi.aspx#

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