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Mazzini Occulto

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Presentazione del libro Mazzini Occulto di Davide C. Crimi- Roma, 12 Aprile 2016 -Libreria Aseq.
Mazzini, il misconosciuto Mazzini. Per tutti personaggio familiare, che ci accompagna dai tempi della scuola. Pensoso, assorto, come nei dipinti e nelle sculture che lo ritraggono, Padre della Patria. Sì, certo: ma c’è la sensazione di qualcosa che sfugge, che non ci è stato detto per intero, qualcosa che è stato manomesso, tagliato, rimosso, un colpevole omissis che ne rende inaccessibile il senso, incomprensibile la figura. Diversamente dalle biografie ufficiali e dalle monografie accademiche, questo libro porta luce sulla dimensione più remota, più latente della personalità di John Brown – per usare uno dei suoi alias – e, per farlo, ricostruisce un sistema di informazioni altrimenti disperse, frammentate in una pluralità di fonti disparate (con un ulteriore elemento di stupore, dato dal fatto che il mosaico si ricompone soltanto attraverso l’esame delle relazioni personali e sentimentali). L’immagine che ne deriva conferma e ripropone l’azione di Mazzini nell’ambito delle organizzazioni occultistiche e iniziatiche del suo tempo, araldo di un messaggio di emancipazione e di liberazione spirituale modernissimo, al punto da esser ancora in anticipo sul nostro presente. Questa prospettiva di ricerca riconfigura un tema vitale e complesso che permette di rileggere l’esperienza umana, politica e iniziatica di Giuseppe Mazzini come veicolo di comprensione per fare luce sul ruolo storico, troppo spesso sottovalutato e assai raramente esplorato, di propulsione dei movimenti di emancipazione, che hanno avuto i riti di fronda e la massoneria irregolare.

Riaccendere i Lumi

Con i precedenti articoli Annotazioni sul Sentiero Iniziatico e Difendersi dai Falsi Maestri abbiamo provato ad accompagnare colui che cerca l’ingresso ad una Scuola Iniziatica per cui valga la pena di viaggiare, studiare, conoscere. Accompagnando l’Aspirante – che abbiamo preferito chiamare il Cercante – abbiamo cercato di mettere nella sua disponibilità alcune informazioni fondamentali sulla natura dell’Iniziazione in sé, nonché della ridda di Falsi Maestri, cannibali e vampiri che possono trovarsi sulla strada, ed altresì sulla natura diversa per grado e qualità delle influenze spirituali che vegliano e abitano i diversi Ordini Iniziatici.

Se tutto ciò non ha dissuaso il nostro affezionato Lettore, potremo allora adesso dargli ulteriori e più dottrinali informazioni, che lo introdurranno ad una dimensione sapienzale che però non è esclusivamente storica e filosofica ma concretissima ed attuale, al punto da avere implicazioni politiche ed etiche.

Così come abbiamo già discusso del grado spirituale delle Società Iniziatiche – e ciò indipendentemente dal loro nomen iuris, perché le qualità di fondo si giudicano non dal richiamo dottrinale ma dalle effettive qualità morali dei soggetti che le animano – adesso potremo entrare in qualcosa che spesso non è noto nemmeno a chi non solo fa parte di queste organizzazioni ma persino riveste al loro interno un grado elevato.

Per dare compimento a questo chiarimento, dovremo mettere il Cercante di fronte a una scelta di campo che non si sarebbe aspettato, anche perché – a meno di aver avuto impressioni tratte dai suoi percorsi di ricerca – nessuno ci informa di questi dati fondamentali: né la scuola, né l’università, meno che mai la chiesa o altre istituzioni. Eppure è qui il punto centrale per il nostro Aspirante: la scelta di aderire a Organizzazioni Iniziatiche che hanno per finalità la difesa del sistema di potere dato, oppure di aderire a Organizzazioni Iniziatiche che hanno per finalità l’evoluzione sociale e l’emancipazione di ogni singolo individuo.

Il mancato discernimento di questi orientamenti è alla base della maggior parte degli equivoci che riguardano la più nota (ma solo nominalmente, perché il popolo non sa nulla della sua natura) tra le Società Iniziatiche, e cioè la Massoneria. Soprattutto in Inghilterra, per quanto nata come organizzazione al servizio della Corona, tuttavia la Massoneria era progressivamente sfuggita al controllo dell’aristocrazia e del clero. In un’epoca in cui erano queste soltanto le classi istruite a fronte di un volgo illitterato e spesso analfabeta, la Massoneria costituì un centro di istruzione  – poiché per svolgere le attività rituali è necessario saper leggere e interpretare i testi – autonomo, indipendente e segreto, che si pone alla base della intera costruzione degli moderni stati repubblicani nati delle grandi rivoluzioni liberali e repubblicane in Inghilterra, in Francia e in America, alla fine del XVIII secolo.

Ciò non vale tuttavia a considerare la Massoneria esclusivamente come organizzazione progressista ed orientata all’emancipazione popolare. In generale, trattando di Organizzazioni Iniziatiche, occorre tenere a mente che i processi sono molto sempre compositi, complessi e stratificati. In particolare, tornando all’Inghilterra del XVIII secolo, se è vero che la Massoneria fu il soggetto propulsore della Gloriosa Rivoluzione del 1688 – che produsse il Bill of Rights, documento fondamentale delle moderne rivendicazioni di libertà civili e politiche – è anche vero che quasi subito le componenti reazionarie tentarono di riportare la Massoneria sotto il proprio controllo.

La Massoneria era consistita sino ad allora di due gradi (Apprendista e Compagno) ed uno implicito (Maestro) che venne esplicitato proprio in seguito alla rivoluzione del 1688. La detronizzazione dei cattolici Stuart a vantaggio degli Orange (una situazione di compromesso, perché Guglielmo aveva sposato una figlia di Giacomo II, Elizabeth) aveva generato grande apprensione tra gli aristocratici. La corte degli Stuart andò in esilio a Parigi, e da qui coltivò i suoi propositi di restaurazione e di vendetta.  E proprio da Parigi ebbe inizio la costruzione sediziosa degli “Alti Gradi”, che avevano lo scopo di cooptare la borghesia emergente della massoneria cromwelliana e instradarli a percorsi iniziatici il cui vero fine, la restaurazione della monarchia cattolica degli Stuart, rimaneva a loro nascosto e invisibile.

Nel volgere di qualche decennio la costruzione degli Alti Gradi venne codificata – attraverso l’opera del cavaliere André Michel Ramsay e dell’arcivescovo Fénelon – nel sistema “Scozzese”, che prevedeva al suo interno un cerchio più ristretto ed esclusivo, detto dei “Templari”. In breve, si trattava di una leggenda in base alla quale la nascita della Massoneria veniva ricondotta allo scioglimento dell’Ordine dei Templari da parte di Filippo re di Francia nel 1314. In seguito alla soppressione dell’Ordine – e alla morte sul rogo dei suoi principali dignitari, tra cui il Gran Maestro Jacques de Molay – i sopravvissuti si sarebbero rifugiati in Scozia, dove avrebbero preso parte alla difesa del Re Bruce di Bannockwick, che sarebbe stato alla base della pretesa tradizionale lealtà dei Templari alla religione Cattolica e alla Corona d’Inghilterra. In un’epoca in cui la confutabilità delle fonti non era affatto semplice né si era ancora affermata come metodo scientifico, la leggenda ebbe presa.

Il fermento dottrinale tuttavia non era attivo soltanto sul versante aristocratico: le nuove classi emergenti avevano prodotto in Germania una nuova corrente, resa più intensa proprio dal fatto che l’Inghilterra, con la detronizzazione degli Stuart era passata dall’egemonia cattolica a quella protestante. I nuovi flussi di contaminazione tra Inghilterra e Germania trovarono terreno fertile nel terreno dell’alchimia rosicruciana, che fu in certo qual modo la base degli Illuminati di Baviera e della seminale Loggia cabalistica di Francoforte, Zur Aufgehenden Morgenröhte, che sarà una grande fucina di esportazione, dietro le dissimulate spoglie della Chiesa Morava (per aspetti di dettaglio, si veda il volume Origini Occulte dell’Illuminismo), per l’approdo delle idee di Adam Weishaupt, neo-sabbatiane, radicali e rivoluzionarie, a Parigi (con Moses Dobrushka) e a Londra (con Shemuel Falk).

L’insorgere della Rivoluzione Francese non arrivò inatteso. Del resto, un tentativo importante di mediazione tra l’aristocrazia più intransigente e le nuove istanze illuministiche era stato tentato a Wilhelmsbad nel 1782, dove sembrò che una nuova dottrina potesse assumere un ruolo di controllo e mediazione sulle diverse anime della Massoneria. In quella concezione, il Martinismo avrebbe dovuto assumere il ruolo di Ordine superiore per conciliare le diverse istanze.

La Rivoluzione giunse comunque. Il 1789 aveva portato un vento nuovo nella politica europea, e i lavori di Wilhelmsbad entravano di nuovo in discussione. Il punto di non ritorno fu il 21 gennaio 1793, quando Luigi XVI fu giustiziato. Stessa sorte toccò al Gran Maestro dei Templari, Louis-Hercules Timoleon de Cossè. La corte degli Stuart ne trasse alimento per organizzare la radicalizzazione delle posizioni, il nodo sottostante: aristocrazia e clero cattolico contro borghesia ugonotta e protestante.promuovendo la guerra con la Gran Bretagna e l’Olanda sul fronte esterno e, sul fronte interno, il terrore. Proprio mentre la Dichiarazione dei Diritti Universali dell’Uomo e del Cittadino del 1789 entrava a far parte dell’Atto Costituzionale del 24 giugno 1793, la più eminente aristocrazia (l’Abate Bartelemy, Federico I di  Prussia,  Don Pedro Bolivar, lo storico Lancret, il predicatore  Massilon, il Cardinale Polignac, l’economista Quesnay, il letterato Montesquieu barone di La Brède , l’Abate Saint-Pierre) si riuniva intorno all’Ordine dei Templari, e in particolare, al celebre “Corpo di Guardia” poi “esercito di Condé” (da Louis-Henry de  Bourbon, principe di Condé, che dell’Ordine Templare era stato eletto Gran Maestro nel 1737) dove militarono molti cavalieri Templari, che divenne il simbolo della lotta contro la Francia rivoluzionaria, riportando successi in Alsazia e combattendo sino al 1797 sul fronte esterno, per poi assumere un ruolo di controllo sul colpo di Stato del 18 brumaio, che avrebbe portato al potere la restaurazione napoleonica.

Da quanto è stato esposto, l’Aspirante avrà certamente compreso che i percorsi storici e dottrinali sono difficilmente districabili, come dimostra ad esempio la presenza di un Illuminista dotto e innovatore tra le fila dei Templari. Ma avrà anche compreso che né il Rito Scozzese né, ancor meno, il Templarismo, possono essere considerati strumenti per Organizzazioni Iniziatiche che abbiano per interesse l’espansione della consapevolezza e della coscienza e l’emancipazione individuale.  Per gli Apostoli della Ragione, i Lumi dovranno esser cercati altrove.

 

 

Annotazioni sul Sentiero Iniziatico

Uno scritto di contenuto iniziatico, per essere tale, non può creare nulla di nuovo, ma soltanto confermare ciò che è stato creato, oppure, nel caso in cui si debba intervenire per negare un arbitrio o un abuso, le parole saranno un richiamo alla Tradizione per destituire di fondamento ciò che non possiede un adeguato grado di verità.

Si è detto: un adeguato grado di verità. Ciò in quanto, come insegnano i Manifesti, il mondo preferisce la menzogna alla verità, mescolandole in dosi sapienti. Quindi, per la Persona Ardente, Uomo o Donna di Desiderio, che intende accedere a quella speciale forma di conoscenza che è detta iniziatica, la Verità non è che un vaso andato in frantumi, di cui occorre riconoscere i frammenti e, lentamente, ricomporli e incollarli.

Dal punto di vista iniziatico, tutto è nell’esperienza. Le parole restano nella sfera del mentale, strumenti parziali e fuorvianti.  Comunicate, spesso finiscono per generare opposizione e cioè il tentativo, da parte di chi le riceve, di convertirle ai propri desideri.  Chi legge, nel decrittare, non può far altro che questo, ciò che è naturale. Ecco, da parte di chi ha scritto, la vanità di credere di poter essere compresi.

La parola scritta non può sostituire l’esperienza. Suo compito è indirizzare chi è alla ricerca del proprio sentiero: da qui l’importanza di rigettare opinioni personali e ricorrere all’autorità dei Maestri Passati. Come ha scritto uno dei padri fondatori della moderna Tradizione Iniziatica italiana, Arturo Reghini: “Chi pretende una conoscenza iniziatica adattata ai suoi gusti, alle sue credenze, agli umori suoi, o è in buona fede ed è un illuso, o è in mala fede. Comunque non è, né può essere, un iniziato.”

I requisiti del Cercante saranno equilibrio, stabilità e costanza.  Gli eccessi e le intemperanze, santificati dall’estetica giovanilista dello star-system delle comunicazioni di massa non è che un modo per bruciare talenti e proporre modelli fallaci e, in definitiva, impedire ogni emancipazione. Il Cercante deve porsi al riparo dalle impurità dell’informazione dozzinale, deve trovare il suo equilibrio attraverso la preghiera, la stabilità nel suo fondamento interno di coscienza, la costanza attraverso la pratica quotidiana.

Il termine “preghiera” è alquanto improprio e non deve trarre in inganno. Questa precisazione ci permette di distinguere tra concezione esoterica e concezione religiosa. Abbiamo già chiarito altrove che l’autentico Sentiero Iniziatico è diverso e distinto dalla Via Religiosa.  Questa distinzione può essere illustrata mediante l’analogia nello Yoga tra la forma devozionale (Bakhti Yoga) e sentiero dell’intelletto (Raja Yoga).

La forma devozionale – e cioè l’adorazione di un Avatara, Buddah, Shiva, Cristo, Mohammed, Alì, Angeli o Santi – è la tipica strada di persone dotate di una spiritualità genuina e sincera, senza eccessive sovrastrutture culturali. Questa spiritualità non va sottovalutata: perché può ben essere più autentica e più potente rispetto all’orgoglio e alla superbia di chi coltiva un piccolo sapere (e qualsiasi sapere umano, per quanto vasto, sarà sempre un piccolo sapere). Tuttavia, è difficile che la forma devozionale sia quella appropriata per i pochi destinati al Sentiero Iniziatico: perché questi sono sempre persone che cercano, studiano, interpretano, e dunque saranno più adatti al sentiero dell’intelletto, al Raja Yoga. Qui si apprende che non può essere un dio esterno, che tutto è nella coscienza. Questo soltanto è il Sentiero Iniziatico propriamente inteso: e potrà avere esito soltanto a condizione di allineare l’intelletto con il cuore.

Questo argomento avrà con chiarezza separato e distinto Ordini religiosi da Ordini esoterici, rendendo manifestamente infondata la richiesta, per appartenere a un Ordine esoterico, di aderire a una specifica religione, idea ridicola, sostenuta da alcuni ipocriti che preferiscono la verità parziale di un clero rispetto alla ricomposizione di una più ampia e universale verità, che è l’incommensurabile compito di ogni vero Iniziato.

Con quanto qui tracciato si intende lasciare alcune impronte sulla pista, sperando che il Cercante abbia discernimento e sappia rettamente seguirle. Perché il prossimo passo è Difendersi dai Falsi Maestri.

 

 

Conferenza Templare Catania 30 Maggio

Alla Conferenza sarà presente anche il ns. Fr. Althotas.  Cosa mai penserà un progressista del sistema Templare? Può esservi compatibilità tra Tradizione ed Emancipazione?  E qual è stato il ruolo storico dei Templari? Quello originario, nel periodo delle crociate, oppure quello anti-illuministico della Stretta Osservanza, come reinventato dal Cavalier Ramsay?

C’è un modo per sapere cosa sarà detto e quali saranno le reazioni.

Michael Scotus, Arnaud Vilanova, la Scuola Poetica Siciliana e la Escuela di Toledo: l’Aurora dell’Illuminismo

Michael Scotus è stato la fonte originaria per la parte magico-astrologica all’interno della corte di Federico II. Di origini scozzesi, noto con il nome italianizzato di Michele Scoto (Michele Scotto nel canto XX dell’Inferno, dove Dante lo pone nella bolgia degli indovini), Michael Scot (1175 – ca. 1232), è stato filosofo e astrologo.

Si formò a Oxford e Parigi, e soprattutto a Toledo (1217) che, sin dalla reconquista nel 1085, fu luogo di condivisione e di tolleranza verso musulmani e ebrei,  permettendo la penetrazione di un moto di rinascimento filosofico, teologico e scientifico nell’intera Europa.  Toledo fu in quell’epoca il centro della cultura ispanico-moresca, luogo in cui i sapienti dell’epoca convergevano per prendere parte alla grandiosa opera di traduzione delle versioni in arabo delle opere in greco che erano state distrutte perché ritenute eresia.

La grandiosa opera di traduzione svolta da quella che poi sarà definita la  Escuela de traductores de Toledo (nella quale il centro di irradiazione era il nucleo dei filosofi dei primi Alumbrados), designa l’insieme dei processi di traduzione e interpretazione di testi classici greco-latini alessandrini, convertiti dall’arabo o dall’ebraico in lingua latina, utilizzando lingue romanze come il castigliano o e il catalano.

Si traducevano molte opere, con un importante contributo alla diffusione delle teorie di Aristotele, tramite la traduzione delle opere di Averroè (tradotto in specie da Yehuda ben Moshe, prossimo al contesto di Moshé Maimonide e del seme da cui sarebbero emersi i libri cabalistici “spagnoli”: Bahir, Zohar e Yetzirah).  Ma le opere oggetto di traduzione ritenute di assoluto pregio erano specialmente quelle che avevano per argomento la mappatura del cielo stellato e il funzionamento del cosmo.

La Escuela giunse alla notorietà per via dell’opera svolta da  Johannes Hispalensis, ebreo convertito sivigliano che pubblico i testi astrologici arabi nella sintesi “Epitome Totius Astrologi攑.

Quest’opera ebbe una funzione di trascinamento, determinando l’arrivo a Toledo di sapienti da tutta l’Europa. Tra gli italiani Gerardo da Cremona, tra i tedeschi Hermann il Dalmata e Hermann il Tedesco: tra gli inglesi, Roberto di Retines, Adelardo di Bath, Alfredo e Daniele di Morlay e, appunto, Michele Scoto.

L’opera di Michale Scotus lo pose fu tra i più autorevoli traduttori, divulgando e migliorando il lavoro ciclopico dell’Hispalensis di recupero dall’arabo della nomenclatura delle stelle che derivava dai greci (Arato, Ipparco, Tolomeo) e che in Europa era andata perduta nei roghi dell’intolleranza. Fu per que sto motivo che Federico II di Svevia volle Scotus presso la sua corte, dove egli fu principale artefice della Scuola Poetica Siciliana (sebbene Scotus ne rappresenti l’eminenza dimenticata): l’astrologia era la categoria culturale più adatta a dialogare con l’oriente, cosa che l’imperatore della casa di Hohenstaufen volle fortemente e da cui derivano conseguenze ancora oggi fondamentali, come l’introduzione dei numeri arabi e dello zero in occidente (soprattutto ad opera di Leonardo Fibonacci). Tra le opere di Michael Scotus vanno ricordati il Liber introductorius, che rivela spiccati interessi magici e astrologici e soprattutto Astrologia cum figuris [da qui immediatamente accessibile per mezzo del collegamento al database digitalizzato della biblioteca di Monaco di Baviera].

Con un precedente articolo [ Federico III di Trinacria, il re dimenticato ], abbiamo proposto una lettura integrata delle intenzioni e della comune ricerca spirituale che segnò le corti normanne.  Se le vicende di Federico II di Svevia sono discretamente note alla coscienza collettiva, senz’altro meno conosciuta  è  la figura di Federico III, discendente dall’Imperatore Svevo attraverso la madre Costanza di Sicilia (figlia del re di Sicilia Manfredi, che dell’imperatore Federico II di Svevia era figlio illegittimo).

In quell’articolo su Federico III, in relazione al valore della conoscenza presso le corti normanne, nel cogliere i nessi chiari ed evidenti di questa continuità di intenti e di metodo, si stabiliva una sorta di proporzione aritmetica, per cui

Federico II : Michael Scotus = Federico III :  Arnaud Vilanova

In breve, il senso di questa affermazione sta nel valore attribuito da entrambi i sovrani al valore dell’opera di recupero e ripristino dell’antica prisca philosofia andata perduta in seguito alle persecuzioni subite dagli gnostici da quando il cattolicesimo divenne religione dell’impero romano, evento cui immediatamente seguirono l’incendio della Biblioteca di Alessandria e la soppressione dei Giochi Olimpici: la notte del Medio Evo.

Sia Michael Scotus che Arnaud Vilanova (in basso a destra una incisione litografica che lo ritrae) avevano frequentato la famosa Escuela de traductores de Toledo.  

Questa semplice evidenza sarebbe sufficiente a dimostrare la continuità logico-funzionale dei due astronomi-alchimisti alla corte dei rispettivi sovrani.  Inoltre, sulla continuità in funzione letteraria, non è secondario rilevare che il famoso Teatrum Chemicum (opera edita nel 1602 in tre volumi e successivamente, in sei volumi, nel 1661 da Lazarus Zetzner e ripubblicata, tra gli altri, da quel Johann Valentinus Andreae che pubblicò i celeberrimi Manifesti Rosacroce – attraverso il link connessione diretta all’edizione elettronica resa disponibile dalla Biblioteca di Wielskopolska), repertorio dei libri di alchimia più importanti ospita i libri di Scotus nel quinto volume e quelli di Vilanova nel quarto.

Societas Mazzini osserva queste tracce per comprendere la via per tornare a parlare di un nuovo illuminismo contemporaneo, del ritorno al moto progressivo della civiltà.

“Ampliate l’orizzonte dei popoli.  Liberate la loro coscienza dal materialismo che li opprime!”(da Fede e Avvenire, settembre 1835).

SOCIETAS MAZZINI – PROPAGANDA

Signore, Signori,

presentiamo con piacere l’organizzazione SOCIETAS MAZZINI, illustrando i suoi intendimenti che riguardono il modo e il metodo per diffondere e condividere strumenti di fortificazione della volontà individuale e di armonia con la volontà collettiva e trascendente.

SOCIETAS MAZZINI, in opposizione alle anguste prospettive che pretondono necessario il materialismo per la comprensione effettiva della realtà, reintroduce la dimensione spirituale per la completezza della persona.

Il paradosso delle origini occulte dell’illuminismo è ormai una dimensione acquisita.  Le nuove tecnologie internet allargano oggi le possibilità di immediato accesso alle informazioni.  La corrente open source, di cui questa SOCIETAS MAZZINI si occupa e crede, promuove questa nuova espansione dell’idea illuministica, aprendola ad un numero crescente di persone.
 
La necessità attuale è quella di separare e distinguere l’informazione superficiale e approssimativa che invade la rete da quella fondata nel metodo scientifico e da ricondurre alle correnti tradizionali di trasmissione della conoscenza.


 
Alcuni focolai di questa tendenza sono già accesi in Europa.  Si tratta di espressioni stimolanti, per quanto ancora in fase di strutturazione e consolidamento. 

Come SOCIETAS MAZZINI, lavoriamo per contribuire alla diffusione di questi percorsi che si aprono per una società diversa e più avanzata nella consapevolezza e nella coscienza, interpretando l’illuminismo non come dono predestinato ad una particolare élite, ma come qualità che, sotto determinate condizioni, può essere esperita da chiunque sia sensibile per poterne sentire e riconoscere l’attrazione.