Tag Archives: MORO

Attualità Americane

time fascist america.jpg

Quello che sta accadendo in America dovrebbe preoccupare. Ma è persino più preoccupante il silenzio che si registra in Europa.

La copertina di TIME (28 Agosto, 2017) lascia pochi dubbi sulla politica di Trump. “Odio in America” è il titolo di copertina; l’immagine è un saluto fascista di un uomo che non fa vedere il suo volto (allusione alla mediocrità borghese, sempre incline a compiacere i pretesi poteri forti).

Se è vero inoltre che il direttore di questo settimanale, una donna, Nancy Gibbs, è sul punto di lasciare (come si legge sulla pagina web del giornale nell’edizione di oggi 13 Settembre 2017) dopo 32 anni, allora c’è qualcosa da dire. Qualcosa che non va. Qualcosa di grave.

È vero che la Gibbs ha avuto una linea totalmente contraria al Presidente USA. Avevamo già segnalato uno speciale su Mr. 666, il genero di Trump, Jared Kushner, così apostrofato perché suo è l’edificio al nr. 666 della famosa Quinta Strada di New York, dove ha gli uffici, senza lesinare dettagli sui due anni di prigione inflitti a suo padre dalla Corte Americana.

Nel numero di fine agosto qui recensito, l’inchiesta non è certo tenera. 22 pagine tra articoli e foto, interamente dedicati al tema “Odio in America”. La Gibbs in prima persona, nel suo editoriale, parla del Presidente USA come un uomo per il quale “il mondo non è una comunità ma un affare. Se tu non stai vincendo, allora stai perdendo. E chi investe nel bene comune e nel sacrificio condiviso è un idiota”.

Seguono fotografie di pestaggi e violenza a Charlottesville, causati dalla decisione del Sindaco di quella città di rimuovere il monumento dedicato a Robert Lee, il generale degli stati schiavisti durante la guerra di secessione.  E si parla a chiare lettere di gruppi come Alt Right, Unite the Right, White Supremacists ed altri schieramenti intolleranti e razzisti tra cui il Ku Klux Klan.

C’è un tweet di David Duke, gran sacerdote del KKK, riguardo ai fatti di Charlottesville che dice: “Grazie Presidente Trump per l’onestà e il coraggio di dire la verità su #Charlottesville” e, come scrive Jon Micham nel suo articolo, il KKK può affermare plausibilmente di essere conforme alla volontà del Presidente degli Stati Uniti.

Per quanto emerge con nefasta violenza, Trump non è soltanto al servizio degli interessi dell’ “industrial-military complex” che costituisce la spina dorsale della grande borghesia americana. È molto peggio. È nazifascismo 3.0. Odio razziale distillato. Con metodi di terrorismo interno. Perché le violenze sono violenze di stato. Gli abusi sono abusi di stato.

Non riusciamo a comprendere se italiche interpretazioni che svolgono acrobazie per ricondurre Trump a schieramenti progressisti derivino da: (1) cattiva informazione derivante da un tentativo di stupire e accattivare; (2) finanziamento mirato; oppure (3) semplice errore di analisi o, ancora, (4) mutamento nel posizionamento dello stesso Trump.

All’ipotesi (4), cambiamento di posizionamento politico, non crediamo perché non ci sono elementi che la rendano attendibile. La (3) appare improbabile come la (1). Non resta che la (2) e cioè che i soggetti che sostengono Trump sono pagati per farlo. Come del resto nella miglior tradizione americana.

Gli americani hanno pagato Stay behind, Gladio e file di democristiani e socialisti per impedire che i comunisti potessero andare al governo in stati europei. L’affaire Moro in Italia è ormai storia e, se fossimo più accorti, diremmo di Pasolini e Rostagno e Alpi le stesse cose. Quindi, non è una novità l’ingerenza del dollaro nella politica interna europea e italiana. Secondo alcune ricostruzioni, hanno pagato anche i comunisti. Persino le B.R.

Anche i Radicali, quando la loro opera divenne importante con il successo dei referendum, dicono divenne oggetto di attenzioni americane. Che stia accadendo ancora?

In tal caso, riconosceremo acume a chi sostiene Trump come progressista.

Diversamente no. Riconosceremo esclusivamente questa posizione come idea vanesia, insostenibile alla prova dei fatti.

 

Davide C. Crimi

SOCIETAS MAZZINI